La carta stampata, nelle sue versioni più varie, è costantemente attaccata dal computer che, vuoi per una logica di risparmio sui costi, vuoi per la salvaguardia dell'ambiente, è sempre più veicolo di trasmissione di notizie prima esclusiva dei giornali "di carta". L'ultimo rapporto di Lab Italia afferma inoltre che a breve, il computer approderà al secondo posto per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari, dietro all'intramontabile televisore. Nel 2006 Internet comprendeva il 4 % del mercato pubblicitario mondiale, oggi il 14% e si prevede che a fine anno l'investimento complessivo raggiungerà gli 1,2 miliardi di euro. Ma non saranno solo le "pagine di pubblicità cartacee" a lasciare progressivamente il passo. Anche i giornali stessi e i libri stanno conducendo una dura lotta per evitare di essere soppiantati. La nascita dell'Ebook (libro digitale) ha portato conseguenze di poco conto nel mondo dell'editoria (per ora costituisce lo 0.04% del mercato mondiale), ma probabilmente le cose sono destinate a cambiare con le generazioni future. Il vero boom lo stanno vivendo le librerie virtuali che hanno vissuto un balzo in avanti del 24,5% nell'ultimo anno come ha dimostrato l'Associazione italiana editori nel rapporto sullo stato dell'editoria italiana 2011, presentato a Francoforte. Questo dato però sembra non preoccupare gli esperti del settore, che indicano ancora come preponderante il ricorso alle librerie reali, che rappresentano il 51% del settore (fetta del valore di 1,1 miliardi di euro). Ora è d'obbligo però qualche commento su tutto ciò. Innanzitutto, se è vero che il mercato pubblicitario online è destinato a crescere, occorre sicuramente che il suo sviluppo venga reso il più possibile omogeneo. Occorre ridurre drasticamente la presenza di banner pubblicitari ingannevoli nel web, poichè essi hanno portato l'utente medio ad essere particolarmente insofferente e, a volte, impaurito, dai messaggi pubblicitari. Perciò, a mio avviso, occorre innanzitutto scegliere accuratamente le pagine web in cui pubblicizzarsi, e farlo nella maniera corretta senza essere troppo invadenti, evitando richiami stravaganti ma puntando sulle informazioni reali del prodotto. Per quanto riguarda il discorso sul'editoria, i numeri parlano chiaramente di una supremazia ancora netta del cartaceo sul digitale, ma sono convinto che questo sia un dato destinato a capovolgersi. E' dato di fatto che i libri vengono solitamente acquistati da persone adulte, che molto spesso presentano diffidenza verso il Pc. Con la prossima generazione gli adulti, perfettamente a loro agio con software e co., probabilmente preferiranno sempre più il digitale anche se c'è uno scoglio da superare: la visione comune del libro infatti difficilmente si lega ad un lettore ebook, perciò per far espandere veramente questo settore occorre una politica massiccia finalizzata a far riconoscere l'Ebook reader come strumento di tutti i giorni all'utenza media. Solo quando le persone troveranno "perfettamente normale" leggere un libro sullo schermo, il settore subirà un'impennata e gli investitori riceveranno i loro frutti.
Elleerre
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