Ci sono certe storie che sembrano scritte appositamente per il grande schermo, ci sono certe biografie che più che raccontare la vita di una persona, danno vita ad una sceneggiatura in cui non manca nulla, dal buono al cattivo, dalla miserie alla ricchezza. La storia di Dewey Bozella inizia e, per certi versi finisce, quando lui ha 18 anni. A quell'età infatti Dewey viene incastrato da due avanzi di galera che lo fanno passare per un assassino feroce, autore dell'omicidio di una signora di 92 anni "colpevole" di aver appena vinto pochi spiccioli al Bingo. Dewey sembra essere la persona giusta da incriminare: due fratelli morti accoltellati e un terzo morto di Aids, mentre lui, teppistello di quartiere, ha già una ricca fedina penale. Finisce dritto dritto a Sing Sing, carcere di massima sicurezza e ci rimane per 26 lunghi anni. In questa gabbia però, l'ingiustamente accusato Bozella, si trasforma prendendo diploma e laurea. Ma dentro di lui inizia a ruggire una voglia incredibile di infilare guantoni da boxe e picchiare forte e così, in quella che veniva chiamata "La casa della morte" (luogo dove venivano giustiziati i condannati alla pena di morte), inizia ad allenarsi da pugile mentre, fuori dalle sbarre, il suo caso si riapre dopo che sono state trovate altre impronte sul coltello - arma del delitto. A Dewey viene proposto di confessare in maniera da salvare la faccia del tribunale che, in cambio, lo avrebbe scarcerato subito, ma lui si rifiuta per salvare la sua dignità e per, un giorno, uscire a testa alta. Ma grazie ad un gruppo noto come "innocence project" riesce a dimostrare la sua innocenza e ad uscire, dopo una eternità. Il resto è attualità: una troupe televisiva lo scova in una palestra di Newburgh intento ad allenarsi, e lo finanzia. Sabato sera, a Los Angeles, avrà luogo un incontro tra Dewey e il campione dei pesi piuma, Hopkins, e la cosa sta già avendo un successo incredibile. Gli sponsor si stanno dando battaglia e si preannuncia il pienone per ammirare quello che oramai è diventato un eroe, insignito anche del "Premio di coraggio", che era nato con Arthur Ashe, primo tennista di colore ad aver vinto un Grande Slam. Dewey la sua partita l'ha già vinta e con i soldi derivanti dal match aprirà una scuola di boxe rivolta ai giovani teppistelli che vogliono trovare la loro strada.
Emozionante.
Elleerre
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