Dopo la morte di un grande personaggio, solitamente le sue quotazione presso il grande pubblico aumentano con rilevanti conseguenze economiche per i suoi eredi. Michael Jackson , dopo la sua morte, è diventato una icona amata in tutto il mondo, anche se effettivamente era già parecchio apprezzato, e i suoi eredi hanno beneficiato di una nuova ondata di vendite di cd e gadget del "king of pop", che hanno oscurato le tante ombre che tormentavano la sua vita privata. Ma in generale è sempre la solita storia: alla morte di un personaggio si tende a dimenticare ciò che di male ha fatto, e si tende ad esternare un amore abbastanza patetico e ipocrita per colui che non c'è più. Alla morte di Jobs sono succedute diverse reazioni contrastanti: da una parte, l'intero mondo di utenti che hanno iniziato a esprimere una sorta di lutto nei vari social network, condividendo frasi e foto di Steve; dall'altra le aziende del settore che hanno cercato di vivere il momento in diverse maniere. Google, dopo avere onorato la morte dell'ex concorrente con frasi anche importanti, sta cercando di riportare in carreggiata il suo Google+, definito dagli esperti un autentico "bidone". Mentre però il colosso del motore di ricerca gioisce comunque per i dati relativi al 2011, che vedono i suoi profitti aumentare rispetto alle previsioni, un ingegnere loro impiegato ha pubblicato inconsciamente il suo pensiero sulle ultime mosse dell'azienda realtive al social network, disprezzandole altamente. Caso vuole che costui non sapesse utilizzare bene Google+ e, pensando di mandare un messaggio privato ad alcuni amici, l'ha condiviso col mondo. Ma passiamo ad Apple, che in questi giorni ha lanciato l'Iphone 4s. Le vendite sono iniziate nel celebre negozio di New York, sulla Fifth Avenue alle 8 del mattino, ma molti erano in fila già dalla sera prima. Una scena del genere si vede solo in tv. Giusto l'altra sera su South Park Kenny si è messo in fila quattro giorni prima davanti al negozio di elettronica per mettere le mani su la nuova psp, ma quello è un cartone. Solo un fanatismo sfrenato, pilotato a dovere, può portare a conseguenze del genere, eppure qualcuno ha provato a fare la voce grossa: diverse personalità più o meno importanti hanno fatto dichiarazioni in merito a Steve Jobs, che lo ritraggono come un dittatore violento e senza scrupoli, odiato dai colleghi e dai subalterni, che negli anni ha fatto uso di violenze gratuite ai dipendenti. C'è chi poi in rete si chiede perchè tanto clamore per costui, quando la morte di persone che hanno scoperto medicine importanti non sono state nemmeno prese in considerazione. Verità o bugie poco interessa, perchè in questo momento Steve è intoccabile e nessuno può osare proferir parola sul suo conto. Mi chiedo solo una cosa: ho appena parlato di questo paradigma che si ripete ad ogni morte "celebre", ovvero la beatificazione da parte della società del deceduto, e la cancellazione di ogni suo peccato commesso in vita; mi domando: varrà anche per Berlusconi? Domanda inversa: Bersani, in caso di morte dell'attuale premier, dirà frasi ricche d'ammirazione per esso?
Elleerre
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