sabato 8 ottobre 2011

RICHARD STALLMAN SU JOBS

Stallman, pioniere del marxismo online (ci somiglia a Marx)
Ritorno sulla notizia di questi giorni: la morte di Steve Jobs. Quando accadono cose di questo genere che colpiscono l'attenzione di milioni di persone, c'è sempre qualcuno che trova il modo per farsi notare e per far così crescere la sua notorietà. L'hanno fatto Michele e Stefano con il sito "forzagnocca.it", di cui ho parlato qui sotto da qualche parte, e l'ha fatto anche un vecchio volpone dell'informatica, tale Richard Stallman. Richard Matthew Stallman è un programmatore statunitense nato nel '53, che è stato tra i pionieri e fondatori del freeware. Da sempre, seguendo una sorta di logica marxista, Stallman si è adoperato per rendere il web libero e disponibile gratuitamente per tutti, in vista di una sorta di progresso globale collettivo. Chiaro perciò che una multinazionale come la Apple era vista come il male e il suo fondatore, Steve Jobs, come satana. La reazione di Stallman alla morte di Jobs è stata perciò completamente diversa da quella del resto del mondo. Stallman ha dichiarato che la morte non si augura a nessuno, ma che la morte di Steve è una vera liberazione per il mondo di Internet. Ora, continua, con la sua scomparsa si potrà ricercare veramente il progresso collettivo senza dittature e monopoli gestiti ad arte in base alle direzioni del mercato. Insomma a sentire costui ci siamo liberati da un male che infestava la rete e che ora è stato debellato. Parole dure e oserei dire "comuniste" che personalmente non condivido. Se dal punto di vista filosofico il benessere collettivo è un concetto ricco di fascino, dal punto di vista pratico la natura umana ci ha insegnato che per avanzare tecnologicamente ci vogliono degli stimoli anche e sopratutto economici. Difficilmente in ambiente freeware saremmo arrivati dove siamo ora perchè numerosi programmatori, probabilmente, non avrebbero lasciato la propria casa e investito denaro, per ottenere il "benessere collettivo".

Elleerre

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