giovedì 3 novembre 2011

MADE IN ITALY OLTREOCEANO

In questo periodo di crisi economica e finanziaria (e basta però con sta crisi!) sempre più Paesi puntano su quelle che sono le sue punte di diamante per emergere o, semplicemente, per restare a galla. L'Italia può permettersi di puntare sul suo "Made in", apprezzato ed imitato in tutto il mondo soprattutto per quanto riguarda il settore moda. Fernando Napolitano, 47 anni, ha intuito che la cosa giusta da fare era puntare su questo comparto, e si è proposto di diventare una sorta di intermediario, per lanciare l'impresa italiana in tutto il mondo. Fernando è il fondatore e numero uno della "Why Italy matters Corp.", società di diritto americano nata la scorsa primavera con l'intento di promuovere negli States il meglio dell'industria Hi-Tech italiana. Fernando dice di essere convinto che l'italia debba pesare di più sulla scena mondiale, dove è ancora vista come un Paese di maccheroni, pizza e governi traballanti. Il nome del progetto che sta partendo è "italian business &  investments initiative" ed ha una mission molto semplice: selezionare il meglio che offre la nostra piazza e metterlo in contatto con acquirenti e finanziatori americani. Il progetto si avvale della collaborazione del primo magazine italiano scritto in lingua inglese, "Panorama Economy", e di centinaia di acchiappatalenti che verrano sguinzagliati per il Belpaese alla ricerca dei prodotti giusti. I migliori venture capitalist italiani hanno appoggiato in pieno l'iniziativa e centinaia di imprenditori sono pronti a scommettere sulle intuizioni che giudicheranno promettenti, e Napolitano giustamente soddisfatto annuncia: "i migliori sono con noi".  La lista delle realtà anche imponenti coinvolte in questo progetto è, in effetti, molto lunga, a riprova della bontà dell'iniziativa che punta a fornire una corsia preferenziale a quelle idee che, altrimenti, farebbero fatica a diventare realtà economiche. Certo è che le idee devono essere veramente ottime perchè, dai dati relativi a questo primo anno di attività, solo 3-4 start-up su 400 partecipanti  sono riuscite a ricevere i fondi messi in palio. Insomma sembra essere la giusta strada partire con la propria idea in tasca e puntare all'America, patria di geni visionari e finanziatori di mentalità aperta. Ma attenzione, la buona idea non basta perchè bisogna lavorarci giorno e notte per arrivare in alto.

Elleerre

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