Dopo la pedofilia, un altra pratica vietata è sbarcata sul web: il bullismo. I ragazzini che usano internet infatti sono continuamente messi in pericolo da "Cyber-adescatori" (quasi 700 denunce per pedofilia quest'anno), e Cyber-bulli, molto spesso minorenni anch'essi. Il MOIGE, Movimento dei genitori, sta programmando una serie di iniziative per la sensibilizzazione, puntando ad offrire ai propri pargoli, strumenti per difendersi. Il direttore della Polizia Postale ha raccontato un pò quello che è stato il trend dell'ultimo anno, che ha visto 39 arresti, 554 perquisizioni e 685 denunce tutte per pedofilia, dopo l'analisi di circa 16mila siti internet a rischio. Questi dati sono stati presentati al primo incontro organizzato dal Moige, che tenterà una sensibilizzazione adeguata in 30 scuole italiane, nel tentativo di far comprendere ai ragazzini i pericoli presenti al di la dello schermo del loro Pc. Ma non è solo la pedofilia a preoccupare dato che, a vedere gli ultimi dati, si sta espandendo il fenomeno del bullismo online. La stessa Milly Carlucci, portavoce dell'associazione genitori, è fermamente convinta della necessità di informare, lontano dal computer, il bambino che si appresta ad accendere internet tutti i giorni. Fortunatamente Antonio Apruzzese dice che spesso la possibilità di essere vittima di approcci a sfondo sessuale, dipende dal comportamento stesso dell'utente (finalmente qualcuno che lo dice!). Per carità, questo Moige ha tutte le ragioni del mondo, ma scommetto che nessuna di quelle mamme sa che le loro figlie (per esempio), pubblicano foto in costume o in posizioni succinte, perciò questi benedetti figlioli da proteggere non sono proprio così immacolati, a mio avviso. Inoltre, spiegano sempre le agguerrite mamme, lo stesso bullismo ha subito profonde trasformazioni, passando dall'offesa orale all'offesa via mail, fino ad arrivare a condivisione di foto imbarazzanti e iniziative simili. E in questo caso i colpevoli non sono adulti disturbati, ma altri minorenni che, a sentire sempre Apruzzese che qui mi perde qualche punto, dimostrano carenze sul piano affettivo. Gentili lettori, sono profondamente convinto che quando le ragazzine inseriranno su facebook solo foto innoque, e non risponderanno in chat a chiunque, allora forse potrà iniziare un serio ragionamento contro le violenze via web, e per far questo occorre che i genitori spendano qualche ora a controllare i propri fanciulli, piuttosto che andare in giro per le scuole con Milly Carlucci a gridare allo scandalo. E voi cosa dite?Elleerre
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